Quando tutti sono usciti, le luci cominciano a spegnersi. Si sente solo il rumore delle serrature che bloccano le porte per tutta la notte, lasciando le opere d’arte da sole a riposare.
Quando tutto è fermo, noi entriamo. Un privilegio che si fa consapevolezza man mano che attraversiamo i corridoi del Museo degli Uffizi a Firenze. Vengo avvolto da un senso di smarrimento che non mi turba anzi, mi rallegra: è la bellezza.
Tutto intorno è bellezza.
E’ notte fonda e tutto sembra statico, senza vita. Invece scopro particolari nuovi ogni volta che riguardo un dipinto, come se si fossero aggiunti a loro piacimento, come se volessero farsi scoprire un pezzo alla volta. Una luce diversa illumina le statue ad ogni passaggio cambiandone l’espressione, donandogli nuova energia. Non pensavo potesse essere così vivo un museo di notte.
I giorni passano e tutti i Musei di Firenze chiudono le porte alle nostre spalle con noi all’interno. La notte ed il silenzio aiutano a creare una strana complicità con i capolavori che il mondo intero ci invidia ed io sono grato al mio lavoro per quest’altra esperienza incredibile.