Un pomeriggio insonne con poca voglia di mare mi porta a Sant’Andrea Apostolo dello Ionio. Fa caldo ma c’è un leggero vento di mare che smuove l’aria silenziosa. Man mano che l’auto si arrampica tra le curve della collina calabrese, dai finestrini aperti entra “Come sei veramente” di Giovanni Allevi. Nel deserto della controra dei paesini del sud, sorrido: nel mio zaino c’è “Classico Ribelle”, uno dei suoi libri un po’ strani, con il segnalibro ad indicarmi che è quasi finito. L’ho incontrato nella sua Ascoli per lavoro, cordiale, geniale, con un entusiasmo coinvolgente: un sognatore.
Già i sogni. Ho cominciato a sfogliare “Fai bei sogni” di Gramellini perché, chi viaggiava con me, non aveva più voglia di leggere. L’ho divorato prima che la fine della settimana di all inclusive potesse azzerare l’ozio nel quale ero immerso. Mi sono riconosciuto nelle insicurezze del protagonista bambino, nella voglia di scrivere.
Dopo, ho dovuto subito rifugiarmi in Kapuściński con “Autoritratto di un reporter” per leggere come avrei voluto che fosse la mia vita: viaggiatore, reporter.
Tutto intorno a me è pace. Un’immersione nella natura del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano tra Le Gole del Calore, le Grotte del Bussento, il mare dei pittoreschi paesi cilentani che hanno sempre il comune gemello in montagna,. Escursioni e mare di giorno e serene letture di notte, nel silenzio del riposo di tutti, dove le domande, sempre le stesse, fanno più rumore. Chi sono? Perché mi succede quello che mi succede? A cosa porta? Perché sono qui adesso tra queste montagne a pormi queste domande, finalmente così nitide? Ancora la ricerca del senso della vita. Dopo dieci anni ho riletto “Un altro giro di giostra” a dieci anni dalla scomparsa dell’autore Tiziano Terzani. L’ho riletto con altri occhi, con un’altra mente e un’altra coscienza. Trovo in Terzani le mie domande. Lui ha avuto la possibilità, la fortuna ed il coraggio di cercare una risposta in giro per il mondo, io continuo a cercarla nei libri e nella vita degli altri invece che nella mia.
Marzamemi era stracolma di gente. Stavamo per andar via e vedo una Lapa, un’Apecar piccola e tutta colorata che non vendeva verdura ma libri. Era parcheggiata sotto un gazebo illuminato con davanti delle cassette per la frutta che contenevano libri per bambini. Seduto su una piccola sedia di legno il proprietario, un ragazzo con la barba nera e folta che leggeva e rideva. Ovviamente mi avvicino ed entriamo subito in sintonia. Compro “La scoperta dell’alba” di Walter Veltroni. Come al solito, mi sono immedesimato nel personaggio cercando un’affinità, dei punti in comune per poter vivere la sua storia. Ne è scaturita una appassionante riflessione su mio padre, mio figlio ed il nostro rapporto. Ma, forse, sarà stato il magnetismo della Sicilia, la fine dell’estate e la necessità di ricominciare a mettere ordine per il ritorno a casa.
Se ami la Calabria, ti raccomando ad occhi chiusi il romanzo di cui ho parlato in questo mio post: http://wwayne.wordpress.com/2014/06/30/la-bambina-e-il-buio/. : )
Grazie, sembrano interessanti. Ti terrò d’occhio.
Anch’io continuerò a seguire il tuo blog con piacere. Il libro di ambientazione calabrese puoi trovarlo qui: http://www.fratinieditore.it/la_bambina_e_il_buio.html.
Se ti va, poi fammi sapere come l’hai trovato. Se invece non dovessi più sentirti, per me avertelo fatto scoprire è già una grande soddisfazione. Grazie a te per la risposta! : )