“C’era una volta un castello incantato dove il tempo sembrava essersi fermato. Qui un cantastorie narrava le gesta di valorosi cavalieri…”
Non è esattamente l’atmosfera che si respira entrando nel Castello di Lubiana. Le pietre che hanno protetto principesse e giullari, sono state ricoperte, intrappolate da vetrate e ristoranti per consentire la realizzazione di eventi di ogni tipo.
Così abbiamo avuto il primo incontro con kranjska sivka, una specie autoctona di ape, sulle cui tracce siamo stati, con alterne fortune, per una parte del viaggio in Slovenia. Visitando la mostra Preserviamo le api abbiamo scoperto che gli sloveni sono ottimi apicoltori riconosciuti in tutto il mondo ed allevano questo insetto con impegno e dedizione cercando di difendere la biodiversità del pianeta.
Siamo saliti sulla Torre panoramica: Lubiana è davanti a noi, dal centro storico alla periferia e ancora oltre, sempre più verde. Come si avessimo davanti una cartina, abbiamo focalizzato le prossime tappe, percorrendo con lo sguardo quello che avremmo fatto a piedi nei giorni successivi, cercando, dall’alto, di individuare viuzze nascoste o punti di vista particolari. Come particolare è stata un’altra mostra nella quale siamo finiti cercando l’uscita.
Rarely Seen, National Geographic. Fotografie che mostrano le meraviglie nascoste del mondo, fenomeni naturali incredibili e rari. Davanti a queste immagini si resta senza parole, affascinati dalla bellezza della natura, anche quando è minacciosa, e da quanto sia prezioso il lavoro di questi fotografi che ci rivelano angoli irraggiungibili della Terra.
Il Castello è il simbolo di Lubiana e della sua evoluzione. Dall’alto del promontorio, circondato da tanto verde, fa da guardia alla città e ai suoi abitanti il cui impegno ne ha fatto la Capitale “verde” europea 2016.