Sono sempre stato affascinato dal sottosuolo. Ci sono le nostre origini geologiche, e più su ci seppelliamo i nostri antenati. Di recente, mi capita di camminare e pensare al mondo che c’è di sotto che in qualche modo ha una sua vita che sembra non interferire con la nostra.
Ci sono occasioni che ci danno la possibilità di interagire con questi luoghi. Una visita alle Grotte di Postumia in Slovenia, è una di queste. Mentre ero in fila (una lunga fila) per i biglietti, ho avuto la sensazione che il tutto fosse una trappola per turisti, a metà strada tra avventura e luna park. La sensazione scompare man mano che un trenino ci porta in profondità. Il tragitto a piedi ci fa attraversare diverse sale una più magica dell’altra, un paradiso negl’inferi del sottosuolo. Una dimostrazione di potenza incredibile: una goccia dopo l’altra, lentamente, fino a creare delle naturali opere d’arte, stalattiti e stalagmiti, ognuna di un colore diverso.
Ma la vera scoperta di questo viaggio sottoterra è stata il Proteo. E’ un anfibio che vive esclusivamente nelle grotte, ha gli occhi nascosti sotto la pelle e respira per mezzo di branchie. Può vivere cento anni, digiunare fino a dodici anni consecutivi e depone le uova due volte ogni dieci. Una femmina di Proteo ha deposto delle uova proprio nell’acquario delle Grotte di Postumia e almeno uno di questi ha dato una vita.
Il Proteo è diventato il simbolo delle grotte e vederlo nuotare a rallentatore, dopo aver conosciuto la sua storia, sa di miracoloso.