Paestum: l’alba dei tempi

di Liliana Trotta

Ancora si lavora stasera, anzi stanotte, a Paestum. Il museo è aperto, accoglie i visitatori che assisteranno alla rappresentazione L’Alba dei Tempi.

E’ buio a Paestum… e lo spettacolo inizia.

Il tempio di Nettuno illuminato ora di blu, ora di giallo, ora di rosso, fa da sfondo alla danza che narra di Eurinome, madre di tutte le cose, che emerse dal caos e separò il cielo dal mare per poter danzare sulle onde. Avvolta dal vento del nord lo trasformò in serpente, Ofione, e dalla loro unione ebbero origine il sole, la luna, le stelle, i pianeti, la terra e tutte le creature viventi. Eurinome e Ofione si stabilirono sull’Olimpo, ma, quando Ofione si vantò di essere il creatore dell’universo, suscitò l’ira di Eurinome che lo colpì con un calcio e lo relegò a vivere nelle buie caverne sotterranee.

La scenografia non cambia, il tempio greco è sempre lì alle spalle dei ballerini che ancora danzano per raccontare di Eos (l’alba), Apollo (il sole), Selene (la luna), nati da Zeus e Latona; dell’amore di Apollo per Dafne; di Giacinto, il bel principe spartano, dal cui sangue nacque il fiore che porta il suo nome.

La notte volge al termine, le prime luci ad est illuminano le cime delle montagne.

Le danze raccontano di Eos che al termine di ogni notte si desta ad oriente e col suo cocchio corre a destare Apollo.

Lo spettacolo è finito. Ma è davvero l’Alba… e ora è il chiarore del giorno che nasce a danzare tra le colonne del tempio di Nettuno…

E’ giorno, aprono i negozi di souvenir, aprono i bar, è l’ora del caffé mattutino.

Arrivano i pullman con i turisti e le strade di Paestum si riempiono di voci.

Attraversando l’area archeologica, le guide raccontano la storia dell’antica città greca, conquistata dai Lucani, diventata poi romana, abbandonata e riscoperta quando l’uomo cominciò ad apprezzare la bellezza del glorioso passato.

Sono ancora lì i tre templi dorici dove gli antichi adoravano Atena, Era, Apollo o forse Zeus. Se si chiudono gli occhi si può ancora udire il canto di sacerdoti e sacerdotesse che portano doni e offerte alle divinità…

Il sole continua il suo cammino da est a ovest e tra i templi, l’Heroon, il Foro e l’Ekklesiasterion si racconta la stessa storia con parole sempre diverse per interessare e  emozionare.

E’ ormai il tramonto, gli ultimi turisti lasciano Paestum, portando lontano il ricordo di un viaggio…

I negozi chiudono e lentamente torna la calma…

Niente spettacoli stasera, niente spettatori nell’area archeologica, solo i templi illuminati dal basso verso l’alto… così sembrano ancora più maestosi… lì sospesi nel buio della notte, aspettando Eos e Apollo…

Ora però è silenzio e pace…

Mi piacciono i libri di carta, le magliette con i disegni, le matite ed il vino, quello buono. Leggo, cammino, scrivo.

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